La presenza di amianto in un edificio non è di per sè sufficiente a determinare un pericolo per la salute degli occupanti l'edificio. Perchè esista un rischio, occorre che si determini un rilascio di fibre aerodisperse nell'ambiente e che queste possano venire inalate.

I materiali contenenti amianto negli edifici possono essere suddivisi in due grandi categorie:

  • materiale con presenza di amianto Inabile;
  • materiale con presenza di amianto compatto.

Viene considerato friabile il materiale contenente amianto che può essere facilmente sbriciolato o ridotto in polvere con la semplice pressione manuale.

I locali in cui è più probabile la presenza di amianto friabile sono: cinema, teatri, biblioteche, palestre e piscine, dove tale materiale utilizzato a fini ignifughi e isolanti, può essere presente spruzzato sui muri, sulle pareti e sulle strutture metalliche, legato in intonaco contenuto in pannelli di controssoffittatura Inabili o in cartoni o pannelli posti in genere dietro gli impianti di riscaldamento, nei tessuti antifiamme, nelle guarnizioni.

Viene considerato compatto il materiale contenente amianto che può essere ridotto in polvere solo con l'impiego di attrezzi meccanici (frese, dischi abrasivi ecc.). L'amianto è inglobato o in una matrice cementizia o in una polimerica che, se non degradata, non rilascia fibre (coperture in eternit, tubi serbatoi, canne fumarie, mattonelle); questi materiali all'interno degli edifici non si deteriorano, anche dopo lungo tempo. Esposti ad agenti atmosferici (piogge acide, sbalzi termici, microrganismi vegetali), subiscono un progressivo degrado.